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Dopo essermi fatta 3000 km a piedi dalla Sicilia al Piemonte mi sono completamente e perdutamente innamorata del mio paese. Nella mia vita, grazie alla mia passione per il viaggio, sono riuscita a visitare 64 nazioni (circa la metà di quelle esistenti) e come ben sapete sto continuando a collezionare stampi sul mio passaporto. Eppure l’Italia secondo me è il più bello che abbia mai visto, sia a livello naturalistico, (compete pari pari con la Nuova Zelanda, a cui però manca tutto il resto.) che a livello architettonico, artistico, archeologico, senza poi parlare della qualità del cibo e del buon vino. In questo sono certa di essere obbiettiva dato che il mio giudizio non è più offuscato dall’amore.

E stato un amore intenso ma il Bel Paese mi ha spezzato il cuore troppe volte e ho deciso di smettere di continuare a stargli dietro e girare pagina. È troppa la FRUSTRAZIONE di avere la certezza di vivere nel paese più bello del mondo ed essere circondata da Italiani che le mancano puntualmente di rispetto sotto tutti i punti di vista:

  1. A livello AMBIENTALE siamo sporchi e arretrati, quando camminavo, soprattutto al Sud, a volte mi ritrovavo a marciare tra montagne di immondizia, la riciclata deve ancora arrivare in moltissimi comuni, mi è capitato di dover schivare lattine buttate direttamente fuori dai finestrini di macchine in corsa. A livello energetico siamo altrettanto indietro, poco solare, considerato quanto siamo fortunati climaticamente e troppo affidamento agli inquinanti combustibili fossili. Non rispettiamo nemmeno l’acqua inquinando il mediterraneo e avendoci pescato sconsideratamente riducendoci a rastrellare il fondo.

 

2. A livello BUROCRATICO. Ho conosciuto due irlandesi in viaggio l’altro giorno che mi han detto che non sono nemmeno riusciti a spedire le cartoline che hanno comprato mentre in viaggio nel nostro paese da quanto fosse complicato, dopo 40 minuti di coda alla posta non gli vendevano francobolli e hanno rinunciato per spedirle una volta tornati a casa (quindi facendo guadagnare i soldi dei francobolli all’Irlanda.) Io che ora sono in viaggio leggo su Kindle, ma da amazon.it non posso comprare libri se fuori dall’Italia. Ovviamente il kindle è fatto per persone che viaggiano e quindi mi sono successivamente dovuta registrare come utente a amazon.co.uk e finalmente sono riuscita ad acquistare quello che stavo cercando. (quindi facendo guadagnare soldi all’Inghilterra). Avevo perso la patente e ho dovuto girare e rigirare 4 uffici a una cinquantina di chilometri di distanza l’uno dall’altro, aspettare due settimane e spendere una settantina d’euro per riaverla. Se perdo una carta di credito italiana devo tornare in Italia per averne una nuova (mentre quella Australiana che mi avevano rubato a Hong Kong, una volta denunciato il furto alla banca mi è stata spedita dove mi trovavo entro due giorni). Se uno decide di comprare una macchina usata in Italia, il processo è talmente complesso che esistono agenzie a farlo per te. Se lo si facesse da soli costerebbe intorno ai 280 euro, per un auto fino ai 53 kw di potenza, ma si potrebbe rischiare di morire di vecchiaia nel frattempo o che ci vengano delle ulcere per lo stress quindi in molti fanno affidamento a delle agenzie, che caricano 100/150 euro in più sul prezzo effettivo e si finisce a spendere poco meno di 400 in totale. In Nuova Zelanda ho comprato un Nissan Vanette dell’ 82, assettato per touring, con letto dietro e fornello per cucinare. L’ho pagato 1500 dollari e per fare il trapasso ho speso 5 minuti in posta e 12 dollari. L’ho venduto l’anno dopo per esattamente la stessa cifra. E queste, in Italia, sono le cose semplici, se poi si parla di aprire un business, una partita IVA o cose del genere allora sì che si tratta di vero e proprio masochismo.

 

3. A livello LAVORATIVO. La mia irrefrenabile voglia di viaggiare mi ha spinto a lasciare l’Italia appena finita la maturità. Mi trasferii a Londra con un paio di amiche, lavorai in ristoranti italiani, senza parlare un a parola d’inglese e piano piano, mano a mano che iniziavo a masticarlo decisi di iscrivermi all’università. Mi laureai in fotografia con il massimo dei voti nel 2004 alla Westminster University (una delle università più prestigiose d’Europa) e allora ingenuamente pensai che con un ottima conoscenza dell’inglese e una laurea del genere non sarebbe stato difficile tornare in Italia e trovare lavoro. Mandai il mio curriculum in giro e mi chiamarono addirittura dalla Provincia di Verbania. Non potevo crederci! Andai al colloquio, gli serviva un fotografo per mantenere gli archivi aggiornati e provvedere a tutto il materiale che gli sarebbe servito per i vari eventi organizzati dagli stessi. Andai al secondo colloquio, dopo altri quindici giorni. Andai al terzo nella sede della provincia, dove il mio interlocutore che ormai mi stava tenendo in ballo da un paio di mesi mi propose il quarto colloquio al ristorante, soltanto io e lui e allora capii che non era interessato alle qualità del mio occhio ma a quelle che si rivelavano al suo. Lo mandai a quel paese e mi trasferii in Canada, dove trovai immediatamente lavoro come assistente di uno dei grafici più riconosciuti di tutto al paese, mi pagava benissimo e mi trattava con rispetto. Ho amici, che stimo, che piuttosto di lavorare accettano di essere pagati e avere contratti part-time mentre invece lavorano full time. Altri che piuttosto di seguire i loro sogni o anche solo di vivere con dignità, soprattutto se con prole da mantenere, si sono dovuti trasferire all’estero. Io viaggio perchè amo farlo, in tanti di noi invece sono costretti a farlo. E poi c’è l’IPOCRISIA di avercela contro tutti gli immigrati, quando noi stessi lo siamo stati in passato e lo siamo ancora. Il 35% della popolazione Uruguayana è Italo-Uruguayana, in Brasile gli Italo-brasiliani sono oltre 27 milioni. Nei secoli XIX e XX, quasi 30 milioni di italiani hanno lasciato l’Italia con destinazioni principali le Americhe, l’Australia e l’Europa occidentale e ancora nel 2015 in 107.000 hanno lasciato il bel paese… Se non fossimo stati creati per muoverci saremmo stati alberi.

4. L’IPOCRISIA merita infatti proprio un paragrafo tutto suo. L’italiano all’estero non si parla, ovunque si vada si trovano sempre scritte in inglese, spagnolo, francese, tedesco e MAI in italiano, tranne che ad Amsterdam dove i PR dei bordelli addirittura lo parlano. La ragione è ovvia, i clienti italiani sono numerosissimi. 9 milioni di italiani soddisfano i loro piaceri sessuali a pagamento.  Ai nostri confini, Svizzera e Austria i bordelli legali si arricchiscono proprio grazie al grande numero dei nostri connazionali. Ma noi :noooo!!!??? Per 350.000 ragioni diverse, dalle femministe incazzate ai bacchettoni cattolici, a quelli che, di facciata, devono far vedere che non sono interessati mentre di nascosto sono i maggior acquirenti, e sapete chi ci rimette in tutto questo? Proprio le ragazze che lo fanno, perché la prostituzione continua a svolgersi, in strada o negli appartamenti privati, è gestita dalle mafie che si dedicano al traffico umano, usandole come fossero delle macchine e senza garantire loro nessuna protezione. Un bordello, dove tassate, periodicamente controllate e obbligate ad utilizzare il preservativo sarebbe palesemente la soluzione più sensata. L’IPOCRISIA di tutti i mafiosi cattolici, l’IPOCRISIA che basti che un prete ti regali il perdono, l’IPOCRISIA della chiesa che predica e non pratica, che naviga nell’oro ma non aiuta i bisognosi, che chiude la porta in faccia ai pellegrini se non possono pagare l’alloggio, che non accetta che i preti abbiano rapporti sessuali e nasconde la pedofilia, che vieta l’uso di anticoncezionali ma non provvede a sfamare i troppi figli.  l’IPOCRISIA di chi prega dio e poi per pasqua va a fare il pic-nic in montagna e non si porta via la spazzatura, fisicamente distruggendo l’unica manifestazione fisica di qualsiasi DIO: la natura. L’IPOCRISIA di tutti quelli che hanno paura dell’Islam e poi vanno a farsi le vacanze a Sharm el Sheikh. L‘IPOCRISIA degli italiani che viaggiano per potersi lamentare che il caffè e la pizza non sono come a casa. L’IPOCRISIA di chi sta tutto il giorno seduto sul divano a guardare la televisione e non sa fare altro che criticare chi vive. L’IPOCRISIA di stato e chiesa a non legalizzare l’eutanasia.  L’IPOCRISIA di mantenere le droghe illegali quando nel Po’ scorrono 4 chili di cocaina al giorno. L’IPOCRISIA di spendere tutti i nostri averi nel comprare cose futili per dimostrare uno status di ricchezza fittizio e dietro alle porte chiuse fare la fame. L’IPOCRISIA di andare al cimitero solo per criticare le famiglie dei morti senza i fiori freschi sulla tomba. L’IPOCRISIA di considerarci uno stato di grandi artisti, quando ora per l’arte in italia non ci sono fondi e infatti gli artisti o fanno la fame o emigrano. L‘IPOCRISIA di perseguire piccoli reati compiuti da gente comune per campare quando i veri ladri e i veri mafiosi agiscono alla luce del sole e non vengono toccati. L’IPOCRISIA del sistema che non permette a un poliziotto di andare a casa di un ladro, anche quando sono certa del suo indirizzo, perchè il cretino che mi ha rubato l’Iphone lo ha acceso e ora so esattamente dove si trova.  E potrei andare avanti ore.

“Si sa che la gente dà buoni consigli
Sentendosi come Gesù nel tempio
Si sa che la gente dà buoni consigli
Se non può più dare cattivo esempio”

Bocca di Rosa, Fabrizio De Andrè.

5. In Italia non esiste MERITOCRAZIA, e questo è palese osservando la nostra situazione politica. La maggior parte dei nostri parlamentari non sono certo persone che coprono quel ruolo perchè capaci, colte, esperte o quantomeno oneste, sono lì per lo più perchè ce li ha messi qualche altro parente. La nostra, secondo me, è una democrazia monarchica, in cui i ricchi e i potenti hanno la facoltà di piazzare il sangue del proprio sangue in posizioni chiave per fare in modo che le cose continuino ad andare come gli conviene. Crescendo, ho avuto la fortuna di avere ben 3 buoni amici che sognavano di cambiare il mondo attraverso la politica, ragazzi che credevano veramente di poter migliorare le cose attraverso i loro sogni e la loro onestà. Uno ha lavorato in un cantiere nautico a Genova fino a quando, dopo aver avuto un figlio, ha deciso di emigrare in Danimarca, l’altro lavora nel mondo dell’informatica e l’ultimo è un insegnante. Poi in un paese che non è mai diventato né comunista né veramente socialista questa è una bella batosta. La meritocrazia forse è l’unica cosa buona dei sistemi liberisti, ma noi abbiamo deciso consciamente di scegliere solo gli attributi peggiori, non proteggere i cittadini dal libero mercato ( per esempio ritrovandoci a competere coi prezzi della frutta africana, dove non è necessario seguire le normative europee nella produzione, quindi permettendogli di metterla sul mercato a prezzi enormemente più bassi e di conseguenza costringendo i contadini italiani a buttar via tonnellate di frutta e verdura freschi) e non dargli la possibilità di emergere se se lo meritano. Chapeau! 


6. Il RAZZISMO. Mentre scrivevo Mondonauta, mi sono dovuta informare per raccontare un evento in cui, una signora in Sud Africa mi aveva detto che anche noi, come loro, avevamo la XENOFOBIA. Incredula sono tornata a casa ed ho iniziato la mia ricerca e a malincuore ho verificato che l‘Italia è considerata il paese più razzista d’Europa. E poi ti tornano in mente i compagni di classe che ti prendevano in giro perchè eri figlia di un’immigrata, mia mamma stessa che dopo diversi anni in Italia a un certo punto ha iniziato a votare Lega, forse per non sentirsi esclusa (ora fortunatamente ha smesso). Gli attacchi contro ai ROM quando sarebbe un popolo che si meriterebbe il nobel per la pace perchè nonostante non abbia una nazione non abbia mai causato una guerra. ( E se rubano è perchè i lavori che si tramandano da generazioni: allevatori, calderai, fabbri e lautari sono praticamente scomparsi). Il ragazzino in treno che dopo aver chiacchierato per qualche minuto ed aver scoperto che ho vissuto in Asia mi chiede schifato, non mi fossi trovata male con tutti quei marocchini. Questa è la metafora del razzismo. La paura, e la paura nasce dall’ignoranza e il nostro bel paese ne è vergognosamente immerso.

 

Italia, 2017, incredibile, ma vero…

7. Il MASCHILISMO. È stato proprio il mio ex editore a dirmi: “questo libro all’estero avrebbe venduto almeno 20.000 copie” E io ingenuamente gli chiesi “ E perché qua no?” “Perché sei donna!” Nonostante il mio ex editore si è verificato essere un gran villano (mi ha mandato resoconti fasulli sulle vendite del mio primo manoscritto e mai pagato mio padre per una traduzione, perché in Italia, appunto il pesce grosso, si approfitta di quello più piccolo e i meccanismi legislativi lenti e spesso corrotti non vengono incontro alla giustizia. E qui inizio a preparare il terreno per il prossimo punto: BERLUSCONISMO) su questo aveva proprio ragione! I miei colleghi uomini hanno una vita tremendamente più facile della mia. Se io pubblico un video per farmi pubblicità vengo demolita sia da uomini che da donne. Le donne forse per invidia, e gli uomini forse perché non sopportano una donna libera e indipendente che non ha bisogno di loro. Sono stata chiamata da alcune radio nazionali dopo aver deciso di farmi tutta l’Italia a piedi raccogliendo sogni e quello che mi è stato chiesto di più era il mio passato da spogliarellista, scherzando su come avendo fatto quel lavoro, non avrei avuto problemi a viaggiare gratis. Probabilmente sottolineavano un tema secondario al mio progetto ma interessante per gli ascoltatori non rendendosi conto, in questo modo, di contribuire a questo circolo vizioso. In un paese dove una pagina come fanpage,it ha oltre 6.000.000 di like, una pagina che parla esclusivamente di delitti, gossip e isola dei famosi dimostra il trend di quello che interessa all’italiano medio, per cui qualsiasi manifestazione di pensiero libero, diverso o indipendente viene evitata come peste dai mass media, perché non vende, non interessa. La televisione, i giornali e le radio in Italia servono solo ed esclusivamente per perpetuare lo Status Quo. 

8. Il BERLUSCONISMO. Ovvero l’idea che il ladro, il corrotto e chi corrompe, il più furbo, chi si approfitta delle situazioni, l’uomo senza ideali o peli sullo stomaco renda una persona un modello da imitare. Il buono, l’ingenuo, il sognatore, l’idealista passa per scemo e viene marginalizzato contribuendo a fare crescere nuove generazioni di gente egoista ed egocentrica con sole ambizioni materialistiche. 

 

9. L’IGNAVIA. Una cosa che gli italiani sanno fare benissimo è lamentarsi. Lamentarsi della politica, magari non essendo mai stati a una manifestazione e non andando a votare, lamentarsi della propria vita, quando gli unici in grado di cambiarla sono proprio gli stessi, lamentarsi del proprio compagno/a (vedi sopra), lamentandosi del caldo, del freddo, del presentatore di San Remo, dell’allenatore della squadra del cuore, e quando ci si trova al bar e ci si possono scambiare lamentele tra una birretta e un caffè scoppia il big bang della lamentela e si rischia di far notte. Lo può confermare mio padre che fa il barista da 20 anni e spesso si pente di aver chiesto a un cliente qualunque un semplice “come stai?” Perchè questo finisce a fargli l’elenco di tutti i farmaci prescritti dal dottore. VIVI COME VIVESSI NEL MONDO CHE SOGNI ED ESSO SI ADATTERÀ AL TUO COMPORTAMENTO è una lezione che la maggior parte degli italiani non hanno ancora imparato eppure uno si chiede come mai non hanno nemmeno imparato che la lamentela sterile non porta a niente. Einstein diceva che il sinonimo di pazzia è ripetere la stessa cosa più volte e aspettarsi un risultato diverso, quindi se lamentarsi non è servito a cambiare niente né la prima volta,  né la seconda e le successiva, continuare a farlo sperando in un cambiamento è pura follia. A meno che la speranza in un cambiamento sia falsa e la lamentela sia un puro piacere, uno sport. 

10. Il CALCIO. L’Italia è un paese in cui se tu non conosci i giocatori, non sai cos’è il fuori gioco, non hai visto la partita, non sei tifosa di una squadra, sei completamente escluso dalla maggior parte dei discorsi. Onestamente a me del calcio non interessa, anzi, vi dirò di più, come sport mi sta proprio antipatico a livello di principio. Trovo illogico i calciatori vengano pagati cifre esorbitanti quando altri atleti, che magari si allenano molto più, appena sopravvivono con i loro stipendi. Che vengano venerati come divinità quando scienziati che scoprono come riprodurre coralli e magari salvare il mondo siano disconosciuti dai più. Trovo assurdo che venga utilizzato come “arma di distrazione di massa” dai problemi reali e che la popolazione possa essere tanto tonta da farsi fregare in modo tanto ovvio.Ps. lo scienziato si chiama David Vaughan e si rifiuta di andare in pensione fino a quando non avrà piantato un milione di coralli.

Ma l’Italia è sempre l’Italia. Italia bella, Italia mandolino e cappuccino, L’italia e i suoi secoli di storia, l’impero romano, Leonardo da vinci, il rinascimento, L’Italia è il paese più bello del mondo. Si si, tutto vero, ma ho smesso di scegliermi un ragazzo solo in base al suo aspetto fisico e lo stesso ho deciso di fare con la mia casa. Ciao Ciao bella Italia.